Leggendo questo articolo scoprirai la nuova professione qualificante che ti farà crescere e portare valore nel mercato imprenditoriale grazie ad un metodo semplice, in un settore esclusivo e che ti garantisca serenità per il futuro.
Ti sei accorto che il mercato è cambiato, la nostra vita e il mondo che ci circonda sono mutati e di conseguenza senti la necessità di trovare una stabilità lavorativa ed economica per te e i tuoi cari, una professione qualificante che ti assicuri un guadagno facile ed il più immediato possibile.
Anche se questo concetto può sembrarti utopistico, leggendo l’articolo potrai scoprire che è più fattibile di quanto credi.
Iniziamo trattando l’argomento ‘lavoro sicuro’.
Quando si parla di lavoro sicuro cosa si intende?
Secondo la società in cui siamo cresciuti il lavoro sicuro è il lavoro subordinato dove, il lavoratore, affida agli altri la scelta di dove, come e quando concedere delle proprie prestazioni fisiche in cambio di una remunerazione.
È quindi un rapporto di lavoro nel quale il lavoratore cede il proprio corpo, le proprie capacità e tempo in cambio di una remunerazione economica.
Tra l’altro questa remunerazione sarà sempre limitata anche se l’impegno dedicato dal lavoratore può variare.
Ma perché in Italia è così radicata l’idea di lavoro sicuro subordinato?
Da dove nasce questa idea?
Scoprirlo ti permetterà di capire cose si può ottenere oggi una professione qualificante che permetta di ottenere anche importanti soddisfazioni economiche.
La risposta la troviamo facendo un salto nel passato.
Tutto ha inizio negli anni ’50.
È proprio in quest’epoca che, con il boom economico, il ‘Bel Paese’ inizia a crescere e svilupparsi, le persone cominciano piano piano a risollevarsi dopo i difficili anni di guerra.
Ne avrai sentito parlare anche tu da chi ha vissuto quei momenti ‘felici’.
In realtà non tutti sanno che quella ripresa aveva avuto una causa scatenante chiamata Piano Marshall.
Di cosa si tratta?
In pratica dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale gli USA hanno finanziato 17 miliardi di dollari per la ripresa europea.
E quei soldi a chi sono stati dati?
Alle banche!
Di conseguenza le banche hanno avuto la possibilità di finanziare imprenditori e cittadini facendo ripartire l’Europa e l’Italia costruendo un sistema bancocentrico.
Se l’America finanzia le banche, le banche finanziano le imprese e tutto ciò porta ad una percezione di sicurezza e benessere collettivo per il popolo che vede solo il suo mondo, ovvero percepisce ciò che accade nelle sue immediate prossimità.
Il cittadino si rende conto che le imprese assumono e garantiscono uno stipendio fisso ma non sa che quei soldi sono finanziati dagli Americani.
Infatti con l’avvenire degli anni ’70 si consolida, ancora di più, l’idea del lavoro subordinato sicuro.
L’italiano con il posto fisso inizia ‘la bella vita’ concedendosi vacanze al mare ed in montagna, comprandosi l’auto, la casa e mandando i figli a studiare perché può ottenere finanziamenti di ogni tipo dalle banche che hanno le casse piene di soldi.
Questo pensiero si radica in maniera così forte che tramandato di padre in figlio permane tutt’oggi: è importante studiare per ottenere un titolo di studio, avere un lavoro sicuro per poter permettersi agi e poter costruire una famiglia.
Un ciclo infinito.
Ma come ben sappiamo dagli anni ’70 ad oggi le cose sono cambiate notevolmente ed avere un lavoro sicuro e potersi permettere una vita agiata non è più così facile ed immediato, a meno che non si segua un metodo che andremo a descrivere più avanti.
Proprio quando le cose sembravano andare nel migliore dei modi, nel 1996 in Italia, muta il metodo pensionistico (addio pensione) e nel 2008 scoppia la bolla Subprime che fa crollare il sistema bancario.
Nel 2008 scoppia Lehman Brothers e nel giro di un solo anno un uragano di conseguenze negative distruggono completamente il sistema bancocentrico.
Un concatenarsi di situazioni che portano ad una catastrofe inevitabile
La banca non può più garantire liquidità come un tempo.
A causa del crollo delle banche, le aziende si vedono ridotta improvvisamente l’erogazione del credito e scompare la liquidità che permette alle imprese di lavorare e pagare gli stipendi.
Le banche chiudono tutti i rubinetti.
L’impresa di conseguenza ha un’enorme difficoltà a crescere e si vede costretta a fare una riduzione della forza lavoro locale per cercare all’estero manodopera a buon mercato.
Ciò comporta ovviamente una diminuzione della produzione locale e conseguentemente ad un aumento generale della disoccupazione nel territorio italiano.
Quali conseguenze ci sono per la professione sicura a cui eravamo abituati?
Disoccupazione in aumento
Nel 2008 il tasso di disoccupazione in Italia era pari al 6,7%.
Come affermato precedentemente, la forte recessione economica ha costretto molte aziende del territorio nazionale a chiudere o a delocalizzare, causando un incremento della disoccupazione fino al 12,7% nel 2014.
Basti pensare che nel 2008 gli italiani disoccupati erano 1,6 milioni mentre nel 2014 arriviamo addirittura a 3,5 milioni.
Sono più che raddoppiati!
La situazione si è ristabilita all’11,2% nel 2017 arrivando ai dati Istat attuali che indicano una disoccupazione al 9,7%.
Sebbene la situazione sia apparentemente migliorata, l’Italia a livello europeo resta uno dei paesi con il tasso di disoccupazione più elevato in assoluto (peggio di noi solo Grecia e Spagna).
Quando tutto sembra perduto, si verifica qualcosa di inaspettato.
La conseguenza per le professioni sicure
Le professioni che un tempo venivano ritenute ‘sicure’ oggi, anche a causa del crollo del sistema bancario mondiale, non sono più competitive e/o adeguatamente preparate.
Un esempio fra tanti è la figura del commercialista.
Fino allo scorso anno una figura essenziale per le aziende, che a causa di continue innovazioni nel settore fiscale si rivela oggi essere una figura professionale senza più un ruolo necessario e all’avanguardia rispetto alle necessità fiscali e finanziarie che oggi le imprese manifestano.
Inoltre, la digitalizzazione sta entrando prepotentemente in diversi procedimenti fiscali che andranno mano a mano a sostituire il commercialista con la macchina.
Un altro esempio è il mediatore creditizio che dalla crisi del 2008 ha trovato vita difficile visto che il sistema bancario ha ridotto la disponibilità ad erogare il credito limitando drasticamente l’operatività dei loro intermediari che sono costretti a rinunciare alla clientela imprenditoriale.
Questo sta a dimostrare che i mercati si sono evoluti e, grazie alle nuove tecnologie, molte professioni che si basano su attività ripetitive e standard scompariranno definitivamente.
Il Word Economic Forum parla di una perdita di circa 7 milioni di posti di lavoro entro il 2020!
Ma non è tutto perduto perché ci sono professioni che scompaiono e altre che si vengono a creare.
Una di queste sta creando una vera e propria rivoluzione positiva per il mondo della consulenza imprenditoriale.
Cosa possono fare e a chi si devono rivolgere le imprese che hanno bisogno di figure preparate che le accompagnino nella loro crescita?
Le imprese devono assolutamente innovarsi perché, come detto in precedenza, il mercato è completamente cambiato e sono cambiati i regolamenti.
Vedi la normativa IFRS 9 che impone alle banche di salvaguardare il proprio capitale in maniera molto più rigida e di conseguenza sono cambiati anche i requisiti per accedere al credito.
In questo articolo puoi approfondire l’argomento.
È nata una nuova figura professionale esclusiva
Di fronte alle esigenze degli imprenditori, alle poche certezze che riescono a dare oggi le banche, alla loro scarsa competenza davanti i nuovi regolamenti imposti, difronte alla consapevolezza che il sistema bancocentrico oggi non esiste più, C&G Capital ha capito che il ‘problema soldi’ per gli imprenditori che desiderano svilupparsi e crescere nel mercato finanziario può essere risolto solo attraverso un processo esclusivo che si chiama finanza alternativa.
Il mercato della finanza alternativa in Italia si deve ancora sviluppare, è solo agli inizi e proprio per questo motivo risulta essere il mercato perfetto.
Ma come può l’imprenditore accedere ai canali di finanza alternativa?
È chiaro che lo strumento da solo non può bastare.
Serve qualcosa e qualcuno che renda il processo di accesso al credito rapido e sicuro.
Rapido proprio perché il mercato ne ha bisogno per sopravvivere e sicuro perché essendo sconosciuto ai più è necessario seguire un percorso preciso per raggiungere il risultato.
C&G Capital ha avviato una rivoluzione
C&G Capital ha creato un metodo per aiutare le imprese ad ottenere il credito grazie al Metodo Kredway.
Un percorso in grado di collimare strumento e strategia.
Il Metodo Kredway permette di accedere al credito sia bancario che extra-bancario.
(Si, ci sono ancora delle banche che possono aiutare le imprese ma è cambiato il modo di rapportarsi con esse e Kredway colma il divario banca – impresa.)
Può bastare un metodo a sostenere il mondo imprenditoriale?
Certo che no!
Per questo, oltre a sviluppare un metodo, C&G Capital ha creato la figura professionale che accompagna il metodo e aiuta l’imprenditore ad accedere ai mercati del credito.
Nasce il Kredit Finder
C&G Capital con il Metodo Kredway ha creato il progetto Kredit Finder.
La figura del Kredit Finder è in grado, grazie al programma di formazione e addestramento finalizzato allo sviluppo di questa figura, di sopperire ai bisogni di mercato, regolamenti e finanza riuscendo ad essere l’interlocutore giusto tra mercato e del credito ed impresa.
Il Kredit Finder non è un consulente ma un vero e proprio tutor che accompagna passo dopo passo l’imprenditore e la sua azienda a realizzare i propri progetti.
Grazie agli strumenti del Metodo Kredway, che unisce strategia e finanza, il Kredit Finder risulta essere una professione qualificante e una figura preparata, in grado di fornire soluzioni concrete all’imprenditore che desidera inserirsi nel mercato della finanza alternativa.
Un’associazione che tutela la professione Kredit Finder
Da settembre 2019 verrà consolidata l’associazione Kredway per tutelare e valorizzare questa figura professionale.
L’obbiettivo sarà quello di rendere la professione qualificante e per renderla tale è sicuramente necessario regolamentare e tutelare tale professione.
Questo è il progetto Kredit Finder.
Un progetto all’insegna di una professione qualificante con un’attività lavorativa determinata, una preparazione esercitata in modo organizzato, sistematico e continuativo con una visione a lungo termine.
Un futuro di speranza attende le imprese
I progetti imprenditoriali nel corso degli anni crescono e si evolvono, il Kredit Finder è la figura che renderà possibile tutto questo è la professione del futuro.
L’unica cosa da fare è sposare il progetto.
Se aspiri ad una professione qualificante che ti renda competente nel mercato della finanza alternativa e del credito e sei interessato ad avere maggiori informazioni lascia qui i tuoi dati e verrai ricontattato riceverai tutte le informazioni in merito.